sabato 21 aprile 2012

RICHIESTA DI MAGGIORE SICUREZZA IN PIAZZA MACIACHINI

Gruppo Consiliare del Consiglio di Zona 9 - Milano
LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA
DELLA PADANIA

Milano, 19 aprile 2012


MOZIONE
OGGETTO: "SICUREZZA PIAZZA MACIACHINI"

PREMESSO CHE:

- in piazza Maciachini sono presenti due aree verdi di notevole grandezza;

- piazza Maciachini è un fondamentale nodo di interscambio viabilistico e trasportistico.


CONSIDERATO CHE:

- sulla piazza affacciano diversi palazzi molto popolosi;

- nella piazza è installata una postazione del GuidaMi;

- la piazza è sede di una fermata M3.


VALUTATO CHE:

- durante la notte alcune persone dormono nell’area a verde sopra il parcheggio di interscambio ATM;

- alla mattina, in orario di ingresso delle scuole, numerose persone si recano alla vedovella per espletare le operazioni di pulizia personale, talvolta esponendo le proprie parti intime alla visione dei passanti;

- in seguito ai vari bivacchi la piazza risulta sporca, poco fruibile dalla cittadinanza tutta e con le aree a verde danneggiate.


CHIEDE AL PRESIDENTE DI ZONA 9

- di attivarsi presso l’assessorato competente, al fine di garantire una maggiore sicurezza per i cittadini;

- di attivarsi presso l’assessorato competente, al fine di richiedere un maggior numero di passaggi, sia diurni che notturni, delle forze dell’ordine;

- di attivarsi presso l’assessorato competente, affinché provveda a far sgomberare gli abusivi che in orari notturni si accampano nell’area a verde;

- di attivarsi presso AMSA al fine di garantire una sufficiente condizione igienica;

- di attivarsi presso l’assessorato competente, al fine di ripristinare le aree verdi.


Gabriele Luigi Abbiati (Lega Nord per l'Indipendenza della Padania)


RICHIESTA DI MAGGIORE SICUREZZA IN PIAZZA PASOLINI

Gruppo Consiliare del Consiglio di Zona 9 - Milano
LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA
DELLA PADANIA

Milano, 19 aprile 2012


MOZIONE
OGGETTO: "SICUREZZA PIAZZA PASOLINI"

PREMESSO CHE:

- piazza Pasolini è un’importante area pedonale di collegamento tra viale Stelvio e piazzale Maciachini;

- sulla piazza in oggetto affacciano diversi negozi.


CONSIDERATO CHE:

- in data 22 marzo 2011 è intervenuto, durante la seduta di Consiglio, un residente della suddetta piazza a presentare il disagio che lui ed altri cittadini subiscono in seguito al bivacco perpetrato ventiquattr’ore su ventiquattro;

- la piazza, anche nelle aree verdi, è piena di rifiuti organici ed inorganici;

- oltre il disagio provocato dal bivacco il cittadino segnala la presenza di alcuni spacciatori.


VALUTATO CHE:

- i cittadini hanno il diritto di passeggiare liberamente nelle aree comunali;

- i cittadini devono avere la possibilità di rientrare nelle proprie case, senza dover evitare escrementi umani, resti di cibo e sporcizia di vario genere presenti sul marciapiede;

- ai cittadini deve esser garantita la sicurezza ad ogni ora del giorno.


CHIEDE AL PRESIDENTE DI ZONA 9

- di attivarsi presso l’assessorato competente, al fine di garantire una maggiore sicurezza per i cittadini;

- di attivarsi presso AMSA al fine di garantire una sufficiente condizione igienica.


Gabriele Luigi Abbiati (Lega Nord per l'Indipendenza della Padania)


venerdì 20 aprile 2012

REGALI DI FINE LEGISLATURA,LOMBARDO ASSUME 22 MILA PERSONE


di GIUSEPPE ALBERTO FALCI 
 
Norme per assumere 22mila persone in uno dei carrozzoni regionali. Aumenti per i dirigenti regionali siciliani. Pochi tagli ai costi della politica. Accolte alcune delle proposte del movimento dei “forconi”: più controlli e limiti sulle importazioni alimentari. La finanziaria regionale, approvata nella notte, sarà probabilmente l’ultimo provvedimento di Lombardo da presidente. 
 
Tutto in una notte. L’assemblea regionale siciliana all’alba di questa mattina ha approvato il maxiemendamento del governo regionale guidato da Raffaele Lombardo alla finanziaria siciliana. Polemiche e veleni hanno accompagnato probabilmente «l’ultimo atto di questa legislatura», afferma nel pomeriggio il capogruppo all’Ars del Pd Antonello Cracolici.
Ma veniamo al testo. La prima norma che salta agli occhi è l’autorizzazione agli enti locali di assumere a tempo indeterminato i 22mila precari «previo superamento di un concorso pubblico per titolo ed esami, in deroga al Patto stabilità». L’Aran, «l’agenzia per la rappresentanza sindacale della Regione Sicilia», uno dei tanti carrozzoni regionali, che inizialmente sembrava dovesse essere soppressa, in realtà ha ricevuto altri 300mila euro per il suo funzionamento. Un altra norma che in tempi di crisi fa effetto prevede l’aumento degli stipendi per i dirigenti generali della Regione e abroga in un sol colpo il comma 7 dell’articolo 1 della legge regionale 16 gennaio 2012 n. 9 che stabiliva che «sino al 31 dicembre 2014, il trattamento economico complessivo spettante al titolare di incarico dirigenziale, anche di livello generale, non può essere stabilito in misura superiore a quello previsto nel contratto stipulato dal precedente titolare ovvero, in caso di rinnovo, dal medesimo titolare».
Non mancano i tagli. Viene disposta la soppressione dei Sepicos, «servizi di pianificazione e controllo strategico». Soppressa anche l’Agenzia per l’Impiego e il Cpt. La regione trasferisce il personale dell’Ente Fiera del Mediterraneo alla Resais «e quello delle società in liquidazione in altre società entro tre mesi dall’entrata in vigore della finanziaria». Una sforbiciatina è stata fatta anche ai costi della politica siciliana. Un taglio del 10% alle indennità degli assessori tecnici. E sono stati ridotti del 30% gli uffici di diretta collaborazione degli assessori. Fra le norme previsti anche aiuti economici per le piccole imprese di Lampedusa e Linosa e per gli alluvionati di Messina.
Il testo prevede anche misure per la crescita. Molti di questi interventi riguardano alcune richieste del movimento dei “forconi”. Prevista una norma “antifrode” sulla provenienze dei prodotti agricoli, che introduce controlli più stretti sull’importazione degli alimenti. E negli appalti pubblici per i servizi ristorazione, rappresenterà un punteggio aggiuntivo l’utilizzo di prodotti agricoli biologici, tradizionali e dalla provenienza certificata. Agli enti gestori delle riserve naturali vengono assegnati 3,2 mln, mentre l’Ircac è autorizzato a concedere fondi alle società cooperative e per lo sviluppo della pesca.
Il Presidente dell’Ars Francesco Cascio, ai microfoni di LiveSicilia, si dice più che soddisfatto: «Alla fine credo che si possa definire una buona Finanziaria. Si tiene conto dell’esigenza dei contenimento dei conti, che non potevamo evitare, ma i sacrifici sono distribuiti equamente. E poi ci sono diverse misure utili, che potranno aiutare la crescita. Sempre che vengano attuate». Ma il capogruppo del Pd Antonello Cracolici ritiene che ormai la legislatura volge al termine e che si debba ricorrere al voto anticipato: «Col voto di stanotte su bilancio e finanziaria si è consumato l’ultimo atto di questa legislatura. Andare avanti così per un anno è impensabile, sarebbe un logoramento per tutti». Una richiesta che poco minuti fa è stata accolta anche dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo: «Le elezioni anticipate? Forse è il caso di pensarci seriamente».

RIQUALIFICAZIONE VIA ASSIETTA

Gruppo Consiliare del Consiglio di Zona 9 - Milano
LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA
DELLA PADANIA

Milano, 19 aprile 2012


MOZIONE
OGGETTO: "VIA ASSIETTA"

PREMESSO CHE:

- la via Assietta è percorsa dalle linee ATM 41 e 82;

- la via è stata interessata da lavori di ammodernamento della rete del gas e dell’acqua potabile;

- in data 26 gennaio U.s., è stata presentata un’interrogazione per chiedere al Presidente di Zona 9 di farsi promotore presso gli uffici competenti al fine di garantire che il ripristino conclusivo sia eseguito a regola d’arte.


CONSIDERATO CHE:

- i lavori sono iniziati nella tarda primavera del 2011;

- la risposta del Presidente avrebbe dovuto dar seguito ad una risposta degli uffici comunali competenti, che non è ancora stata ricevuta.


VALUTATO CHE:

- i lavori di messa in opera delle tubature sono terminati ed il ripristino del manto stradale si presenta mal eseguito, con vistosi avvallamenti e tratti sconnessi;

- i lavori di riqualificazione della via, dove erano previsti circa 40 stalli per la sosta,sarebbero dovuti terminare a settembre 2011.


CHIEDE AL PRESIDENTE DI ZONA 9

- di farsi nuovamente promotore al fine di far eseguire a regola d’arte le opere di urbanizzazione e di conseguenza metter fine ai disagi dei residenti.


Gabriele Luigi Abbiati (Lega Nord per l'Indipendenza della Padania)


sabato 14 aprile 2012

INTERVISTA A STEFANO BRUNO GALLI ( POLITOLOGO) :TRE MOTIVI PER DIRE CHE LA LEGA E' IMMORTALE


«Le pulizie di primavera sono quasi finite. Ora servono idee e azioni: torniamo a fare politica». Roberto Maroni parla ormai da nuovo leader della Lega Nord, al termine di una delle settimane più drammatiche per il Carroccio, che ha visto le “inaudite” dimissioni di Umberto Bossi da segretario federale della Lega, il passo indietro del figlio Renzo e l’espulsione di Rosi Mauro, votata all’unanimità dal Consiglio Federale di via Bellerio. Ma qual è il nuovo progetto politico dell’ex ministro dell’Interno? La sua sarà una Lega di lotta o di governo? Ne abbiamo discusso con il professor Stefano Bruno Galli, politologo, docente di storia delle dottrine politiche all’Università statale di Milano, presidente di Eupolis Lombardia, e grande conoscitore del Carroccio.

Professore, secondo alcuni commentatori, le vicende che hanno sconvolto il partito di Umberto Bossi sembrano avere origine da un’involuzione culturale del progetto leghista. Lei è d’accordo con chi sostiene questa tesi? 

In parte sì. Direi che ci troviamo davanti alle tipiche degenerazioni a cui è soggetto il sistema politico italiano. Ciò che mi sembra assai poco italiano è, invece, la reazione che il partito ha saputo mettere in campo. In pochi giorni abbiamo infatti visto le dimissioni del segretario federale nonchè fondatore del movimento, quelle del figlio dal consiglio regionale della Lombardia e l’espulsione di una dirigente di rilievo.
Detto questo, l’involuzione c’è stata, ma sarebbe fuorviante spiegarla con la “romanizzazione” del partito e con il tradimento delle idee da cui nacque. Credo che i motivi siano da cercare altrove.

Cosa intende dire?

Per capire ciò che è avvenuto dobbiamo fare un passo indietro. All’inizio dell'avventura politica della Lega Nord, Umberto Bossi seguì l’intuizione del professor Gianfranco Miglio, che gli consigliò di strutturare in senso fortemente verticista il partito, ancorandolo alla sua leadership carismatica.
Un motivo, d’altra parte, c’era: la Lega Nord nasceva come l’unione di tante leghe che andavano tenute insieme, nonostante gli inevitabili attriti. Non a caso è viva ancora oggi la rivalità tra lombardi e veneti.

Per quale motivo?

La Lega Lombarda è stata la prima a volere l’unità di tutte le leghe del Settentrione, ma la Liga Veneta aveva un suo primato. Tra gli autonomisti era infatti la prima ad avere guadagnato un posto in Parlamento, prima ancora di Umberto Bossi e Giuseppe Leoni, e si considerava la "madre" di tutte le leghe. Sono contrasti che hanno resistito nel tempo, anche se è sempre prevalsa la sintesi. Tornando al carisma di Bossi, è evidente che ha saputo tenere a lungo, fino al 2004, quando la malattia ha causato un comprensibile, ma innegabile appannamento della sua leadership.

Anche secondo lei, quindi, i problemi sono iniziati in quel momento?  
Non ci sono molti dubbi: la leadership è stata in breve tempo sostituita da un sistema di potere alternativo, che ha portato alle degenerazioni di cui oggi si possono leggere gli effetti sui giornali. 
Da un lato quindi l’involuzione di cui parlavamo all’inizio ha interessato, per ragioni oggettive, il leader. Ciò non toglie che è giunto il momento di fare un serio bilancio del progetto di riforma delle istituzioni in senso federale.

A questo proposito, che risultati ha ottenuto la “Lega di governo”?  

L’idea di partenza aveva una sua logica, ma i risultati non sono stati soddisfacenti. La rigenerazione delle istituzioni dal loro interno infatti non è avvenuta. D’altronde, la storia ci insegna che non è affatto semplice. Luigi XVI, che ci aveva provato convocando gli Stati Generali nel 1789, ma venne poi decapitato. La resistenza della burocrazia e la difficoltà nell’incidere negli interessi radicati e diffusi a volte sembrano invincibili, anche se bisogna riconoscere al Carroccio il merito di aver imposto a tutto il sistema politico la discussione sul federalismo e sui meccanismi di responsabilità a cui deve essere vincolato chi ha il potere.

Questo significa che quella di Maroni tornerà a essere una “Lega di lotta”? 

Toccherà a lui, a tempo debito, esporre il suo programma politico, al di là dei problemi che stanno accompagnando questa fase delicata.
Un rilancio è sicuramente necessario. Il fatto poi che non si possano fare le riforme dall’interno non significa sognare la rivoluzione o promettere un irraggiungibile "sol dell'avvenir", ma ripiegare sul territorio, arroccarsi nel fortino elettorale e riprendere in mano quella cambiale della gente del Nord che può permettere una nuova negoziazione con Roma. La questione settentrionale infatti è ancora apertissima.

Per fare questo pieno di voti, evitando il contraccolpo degli scandali, la Lega dovrà cambiare linguaggio? Ma, soprattutto, a che percentuali dovrà puntare per raggiungere il suo scopo?

A mio avviso l’obiettivo primario dovrebbe essere quello di diventare il primo partito in Lombardia, Veneto e anche in Piemonte. Dopodiché dovrà puntare a qualcosa di più ambizioso: diventare maggioranza assoluta, andando oltre il 50% in questo territorio.
Per andare oltre lo “zoccolo duro”, come ha detto lei, anche a livello comunicativo occorrerà certamente un aggiornamento. Tenga presente che se nella prima fase della Lega la questione settentrionale era sentita soprattutto in una fascia sub-alpina che va da Biella a Treviso, il baricentro negli anni si è abbassato. Oggi viaggia sui binari della Torino-Venezia e interessa quindi un elettorato culturalmente più elevato, la media impresa e il terziario. 
La Lega dovrà perciò tornare a intercettare i voti in libera uscita da Pd e Pdl, ma anche da altre forze politiche, che in questo momento di certo non mancano. Non sarà facile, ma chi dà la Lega per morta dimentica le tre ragioni profonde per le quali è politologicamente “immortale”.

E quali sarebbero?

Come le dicevo Bossi ebbe l’intuizione di capire che alla fine degli anni Settanta la questione settentrionale stava per esplodere, così come il debito pubblico. Il Nord si sentiva saccheggiato dal drenaggio fiscale per sostenere le politiche assistenziali per il Mezzogiorno che non hanno prodotto nessun risultato. I richiami che dall’Europa arrivavano a Roma venivano ignorati e si traducevano soltanto in un inasprimento della fiscalità.
Il fatto è che il tema oggi è attualissimo, anche grazie ai vincoli del patto di stabilità e alla tesoreria unica creata dal governo Monti. Lo confermano, purtroppo, il pedaggio che le piccole imprese stanno pagando alla crisi economica e i quotidiani suicidi degli imprenditori. Se la Lega riparte da qui e porta con se dieci milioni di settentrionali può cercare di far valere le sue ragioni politiche, ormai documentate da studiosi illustri e non legati al Carroccio. Basti pensare al “Sacco del Nord” di Luca Ricolfi, pubblicato qualche anno fa.

E le altre due ragioni?

Vede, i partiti nascono sulle fratture: la Dc, ad esempio, ebbe origine da quella tra Stato e Chiesa, il Pci da quella tra capitale e lavoro, Forza Italia da quella tra la Prima e la Seconda Repubblica. A differenza di queste, la frattura tra Nord e Sud, su cui è nata la Lega, è ancora attuale, anzi, è strutturale dal 1861.
Infine la terza: al di là delle ironie di sociologi e giornalisti poco avvezzi allo studio del pensiero politico, la Lega Nord ha un pantheon culturale di tutto rispetto a cui fare riferimento e dal quale ripartire. Lo stesso non si può dire degli altri partiti, politicamente più giovani, che compongono il panorama politico italiano. Il Pd, ad esempio, per nascere ha dovuto sbarazzarsi dei suoi padri nobili, mentre al Pdl non è riuscito l’aggancio a De Gasperi e a don Sturzo. Il Carroccio, invece, può vantare nomi di tutto rispetto: da Salvadori a Chanoux, a Denis de Rougemont e Guy Héraud, a Miglio. Senza dimenticare Carlo Cattaneo…

venerdì 6 aprile 2012

UNIVERSITA' E RECLUTAMENTO DIRETTO DEI DOCENTI IN LOMBARDIA


LOMBARDIA: Sì ALLA CHIAMATA DIRETTA DEI DOCENTI.
Ruffinelli: “Maggiore autonomia regionale nel campo dell’istruzione”

Nella discussione in consiglio regionale sul progetto di legge per lo sviluppo, è intervenuta la consigliere regionale della Lega Nord e Presidente della VII Commissione, Luciana Ruffinelli.

“Nel progetto di legge per lo sviluppo – spiega Luciana Ruffinelli – sono contenute alcune norme per consentire a Regione Lombardia di raggiungere una maggiore autonomia nel campo dell’istruzione scolastica. La legge prevede che l’Assessorato dovrà accordarsi con il Ministero per sperimentare, nel triennio 2012-2015, il reclutamento del personale docente con concorsi di istituto.
In questo modo gli studenti lombardi potranno finalmente contare su una continuità didattica, con un percorso di studi lineare con la stessa insegnante senza inutili pause o ripetizioni. Avranno inoltre la possibilità di avere una preparazione culturale, storica e geografica più legata al loro territorio, in una prospettiva di vera scuola federale.”


UNIVERSITA’: APPROVATO EMENDAMENTO LEGA NORD A PDL SVILUPPO. 
Ruffinelli: “Modificare i numeri di accesso alle facoltà universitarie”

Via libera dal consiglio regionale ad un emendamento della Lega Nord al pdl sviluppo per rivedere i numeri di accesso alle facoltà universitarie. In merito è intervenuta la proponente e consigliere regionale del Carroccio, Luciana Ruffinelli.

“Il sistema universitario – afferma Luciana Ruffinelli – rappresenta una delle risorse più importanti per lo sviluppo e la competitività di un territorio. Una ricchezza tanto più significativa nel momento in cui riesce a dare risposte precise alle istanze che arrivano dalla realtà imprenditoriale e dalla società lombarda. Per questo motivo credo che vada rivisto il sistema di accesso a numero chiuso nelle Università della nostra regione, che devono essere determinati sulla base del numero di abitanti e del fabbisogno reale.
Il mio emendamento, approvato dal Consiglio Regionale, prevede che i dati raccolti da Regione Lombardia nell’ambito del sistema di controllo sul diritto allo studio vengano utilizzati, in accordo con il MIUR e con le Università, al fine di modificare i numeri di accesso alle facoltà.”

“Per capire immediatamente la questione – continua la rappresentante della Lega Nord – è opportuno citare la situazione delle facoltà di Medicina, da cui molti studenti restano esclusi, nonostante vi sia una fortissima carenza di medici negli Ospedali lombardi.”

giovedì 5 aprile 2012

PAGAMENTO DEL BIGLIETTO SULLA LINEA AUTOMOBILISTICA 70

In seguito a ripetute segnalazioni concernenti l'evasione del biglietto sulla linea automobilistica 70 che attraversa i nostri quartieri sull'asse viario Astesani/Rossi/Imbonati, ho ritenuto opportuno chiedere la collaborazione del VicePresidente del Consiglio Comunale per la Lega Nord, Luca Lepore, che ha presentato in Aula a Palazzo Marino, quanto segue:


Gruppo Consiliare Comune di Milano
LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA

Milano, 5 aprile 2012


INTERROGAZIONE
OGGETTO: "LINEA AUTOMOBILISTICA 70 ATM"

Il sottoscritto Consigliere Comunale


PREMESSO
- che nella primavera del 2011 è entrata in funzione la tratta MM3 Maciachini-Comasina;
- che con l’esercizio di tale tratta sono state soppresse alcune linee automobilistiche di superficie, lasciando in vigore soltanto la linea 70;
CONSIDERATO
- che parte del tragitto della linea 70 (Via Imbonati-Via Rossi-Via Astesani) si sovrappone a quello della MM3;
- che durante tutta la giornata, ma in particolare nelle ore serali, la linea 70 viene utilizzata da numerosi “portoghesi” che si avvalgono del mezzo di superficie per non pagare il biglietto della metropolitana;
- che a supporto di quanto sopra affermato vi sono le innumerevoli lamentele dei residenti della zona che pagano onestamente e regolarmente il ticket (magari stando anche in piedi);
RITENUTO
- ingiusto e inammissibile che la linea 70 (di cui parrebbe siano state incrementate le corse) continui ad essere il “barcone” utilizzato a sbaffo da parte di parassiti che vivono alle spalle degli onesti cittadini in barba alle più elementari norme di convivenza civile e agli sforzi finanziari ai quali i cittadini milanesi sono attualmente sottoposti;
INTERROGA IL SINDACO GIULIANO PISAPIA E L’ASSESSORE ALLA PARTITA
per sapere:
1)se l’Amministrazione Comunale sia a conoscenza o meno di quanto sopra denunciato;
2)cosa si intenda fare per eliminare o quanto meno contrastare la suddetta evasione tariffaria.

Luca Lepore (Lega Nord per l'Indipendenza della Padania)