di GIUSEPPE ALBERTO FALCI
Norme per
assumere 22mila persone in uno dei carrozzoni regionali. Aumenti per i
dirigenti regionali siciliani. Pochi tagli ai costi della politica. Accolte
alcune delle proposte del movimento dei “forconi”: più controlli e limiti sulle
importazioni alimentari. La finanziaria regionale, approvata nella notte, sarà
probabilmente l’ultimo provvedimento di Lombardo da presidente.
Tutto in una
notte. L’assemblea regionale siciliana all’alba di questa mattina ha approvato
il maxiemendamento del governo regionale guidato da Raffaele Lombardo alla
finanziaria siciliana. Polemiche e veleni hanno accompagnato probabilmente
«l’ultimo atto di questa legislatura», afferma nel pomeriggio il capogruppo
all’Ars del Pd Antonello Cracolici.
Ma veniamo
al testo. La prima
norma che salta agli occhi è l’autorizzazione agli enti locali di assumere a
tempo indeterminato i 22mila precari «previo superamento di un concorso
pubblico per titolo ed esami, in deroga al Patto stabilità». L’Aran, «l’agenzia
per la rappresentanza sindacale della Regione Sicilia», uno dei tanti
carrozzoni regionali, che inizialmente sembrava dovesse essere soppressa, in
realtà ha ricevuto altri 300mila euro per il suo funzionamento. Un altra norma
che in tempi di crisi fa effetto prevede l’aumento degli stipendi per i
dirigenti generali della Regione e abroga in un sol colpo il comma 7
dell’articolo 1 della legge regionale 16 gennaio 2012 n. 9 che stabiliva che
«sino al 31 dicembre 2014, il trattamento economico complessivo spettante al titolare
di incarico dirigenziale, anche di livello generale, non può essere stabilito
in misura superiore a quello previsto nel contratto stipulato dal precedente
titolare ovvero, in caso di rinnovo, dal medesimo titolare».
Non mancano
i tagli. Viene disposta
la soppressione dei Sepicos, «servizi di pianificazione e controllo
strategico». Soppressa anche l’Agenzia per l’Impiego e il Cpt. La regione
trasferisce il personale dell’Ente Fiera del Mediterraneo alla Resais «e quello
delle società in liquidazione in altre società entro tre mesi dall’entrata in
vigore della finanziaria». Una sforbiciatina è stata fatta anche ai costi della
politica siciliana. Un taglio del 10% alle indennità degli assessori tecnici. E
sono stati ridotti del 30% gli uffici di diretta collaborazione degli
assessori. Fra le norme previsti anche aiuti economici per le piccole imprese
di Lampedusa e Linosa e per gli alluvionati di Messina.
Il testo
prevede anche misure per la crescita. Molti di questi interventi riguardano alcune richieste
del movimento dei “forconi”. Prevista una norma “antifrode” sulla provenienze
dei prodotti agricoli, che introduce controlli più stretti sull’importazione
degli alimenti. E negli appalti pubblici per i servizi ristorazione,
rappresenterà un punteggio aggiuntivo l’utilizzo di prodotti agricoli
biologici, tradizionali e dalla provenienza certificata. Agli enti gestori
delle riserve naturali vengono assegnati 3,2 mln, mentre l’Ircac è autorizzato
a concedere fondi alle società cooperative e per lo sviluppo della pesca.
Il
Presidente dell’Ars Francesco Cascio, ai microfoni di LiveSicilia, si dice più che
soddisfatto: «Alla fine credo che si possa definire una buona Finanziaria. Si
tiene conto dell’esigenza dei contenimento dei conti, che non potevamo evitare,
ma i sacrifici sono distribuiti equamente. E poi ci sono diverse misure utili,
che potranno aiutare la crescita. Sempre che vengano attuate». Ma il capogruppo
del Pd Antonello Cracolici ritiene che ormai la legislatura volge al termine e
che si debba ricorrere al voto anticipato: «Col voto di stanotte su bilancio e
finanziaria si è consumato l’ultimo atto di questa legislatura. Andare avanti
così per un anno è impensabile, sarebbe un logoramento per tutti». Una
richiesta che poco minuti fa è stata accolta anche dal Presidente della Regione
Raffaele Lombardo: «Le elezioni anticipate? Forse è il caso di pensarci
seriamente».
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