domenica 16 gennaio 2011

FIAT: Hanno rischiato in tanti, ma l'accordo è stato confermato dai dipendenti

La FIOM ha rischiato di lasciare a casa 5.000 dipendenti, con il SUO no. 5000 persone con una famiglia da mantenere in un periodo economico difficile; 5000 disoccupati che sarebbero costati qualcosa come 15 milioni di €uro circa al mese, in carico alle casse di disoccupazione dello Stato, di fatto a noi che lavoriamo e paghiamo le tasse. Per cosa poi? Se tutti i sindacati, tranne uno, avevano avallato il si, un motivo ci sarà stato. Se Fassino e D'Alema, non certo due industriali o due "padroni" della prima ora, erano per il sì, un reale motivo ci sarà stato. E il no per che motivo era? Per quei 10 minuti in meno di pausa? Ricordiamoci che congiuntamente a questo vi sarà anche un aumento di stipendio e che FIAT ha promesso investimenti e nuovi posti di lavoro. Non poco in questo momento dove tutti delocalizzano. (LEGGI PIANO INDUSTRIALE)

Fatta la premessa, in democrazia ognuno è libero di esprimere la propria opinione, infatti Marchionne ha permesso democraticamente un referendum, nonostante un accordo già sottoscritto dai sindacati. Voglio vedere quante altre persone avendo il suo potere sia di possibilità alternative che contrattuale, anche non imprenditori ma semplici cittadini, sarebbero stati così collaborativi e permissivi, ovvero avrebbero permesso una consultazione. Consultazione che ha dato un risultato, che tutti ora, secondo me, dovranno rispettare.

Airaudo - FIOM
In conclusione una piccola nota di colore. Il sig. Airaudo (FIOM) sempre presente in televisione, era vestito con un interessante giubbotto da circa 350 €uro, non certo un capo di abbigliamento da operaio sfruttato.