Il calcolo condotto da
Scenarieconomici.it si
basa su dati ISTAT e della Ragioneria Generale dello Stato, e considera
tutte le spese pubbliche (incluse quelle relative alla previdenza),
eccetto unicamente le spese per interessi.
SPESA PUBBLICA IN RAPPORTO AL PIL: IN LOMBARDIA AL 34,6%, IN CALABRIA 68,1%
La Spesa Pubblica al netto per interessi nel 2012 e’ stata pari al
45,6% del PIL (valore simile alla media Europea, leggermente superiore
alla Germania ed inferiore alla Francia), ma vi sono rilevanti
differenze tra Nord (38,2%), Centro (45,1%) e Mezzogiorno (63,7%).
I valori di Spesa minori in rapporto al PIL si registrano in
Lombardia col 34,6%, valori tra i piu’ bassi d’Europa, ed a seguire
Veneto (35,9%) ed Emilia Romagna (37,2%), Toscana (40,5%), Trentino A.A.
(41,9%), Piemonte (42,2%) e Marche (42,3%).
Spesa Pubblica elevata e sopra la media Nazionale nel Lazio (47,9%), Friuli V.G. (49,4%), Liguria (49,7%) ed Umbria (51,4%).
Nel Mezzogiorno la Spesa Pubblica in relazione al PIL ha valori
superiori a quella registrata in qualsiasi nazione mondiale con Campania
al 63,6%, Puglia al 63,7%, Sicilia 65,8% e Calabria al 68,1%.
SPESA PUBBLICA ASSOLUTA PRO-CAPITE: IN CAMPANIA E VENETO MENO
DI 11.000 EURO, NEL LAZIO, TRENTINO ALTO ADIGE E FRIULI V.G. QUASI
15.000 EURO, IN VAL D’AOSTA OLTRE 20.000.
La Spesa Pubblica al netto per interessi nel 2012 per ciascun
abitante e’ stata pari a circa 12.000 euro, cifra confermata al Nord,
mentre un po’ inferiore al Sud (circa 11.300 euro) e maggiore al Centro
(13.000 euro).
Tra le regioni con minore spesa assoluta: Campania (10.500 euro), Veneto (10.870 euro) e Puglia (11.140 euro).
Elevata la Spesa nel Lazio (14.500 euro) e nelle regioni a statuto
speciale del Nord, con Trentino A.A. e Friluli V.G sopra i 14.000 euro e
Val d’Aosta oltre i 20.000.
Rammentiamo che circa il 40% della Spesa Pubblica e’ legata alla
Previdenza, per cui a Pensioni, e quindi a comportamenti individuali (ed
a contributi versati dai lavoratori precedentemente). Al netto della
Spesa Previdenziale, le classifiche muterebbero, con i valori minori
nelle grandi regioni del Nord (Lombardia, Veneto ed Emilia R.).